Storia
Inizialmente
solo una piccola santella, l'edificio sacro compare per la prima
volta nel resoconto della visita pastorale del vescovo di Brescia nel
1556 come una chiesa “senza porta” e nel 1566 come
“senza dote”, “senza
pallio, senza croce, candelabri e con predella dell’altare
rotta”.
Fin dal
tempo dei Gonzaga, ebbe un ruolo importante nelle tradizioni
religiose castiglionesi.
I Lunedì di Pasqua le donne vi si recavano scalze in segno
di penitenza.
La
chiesa fu costruita in tre epoche successive:
–
intorno alla metà del XV secolo venne eretta la parte
corrispondente all’altare e all’attuale
presbiterio,
probabilmente su uno strato precedente. È da questa prima
piccola costruzione che viene il nome di “Ghisiola”
(chiesuola, piccola chiesa);
–
verso il 1520 venne allungata nella sua parte anteriore;
–
nei primi anni del 1600 furono aggiunti il lucernario e le due
costruzioni laterali.
Fu
“consacrata” dal visitatore Cristoforo Pilati nel
1578.
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PREGHIERA
ALLA MADONNA DELLA NEVE
Per
quella lezione misteriosa che con la neve mandata in Agosto sopra uno
dei colli di Roma, voi deste a tutto il mondo, cioè del
dovere
che ha di tener l’anima sempre candida al par della neve
chiunque, bramoso del vostro patrocinio, ama di erigervi nel proprio
cuore un tempio consacrato al vostro culto, ottenete a noi tutti, o
gran Vergine, di aver sempre sollecita cura della nostra interna
mondezza, ma specialmente di conservare illibata la santa
purità, che fu sempre la virtù da Voi prediletta,
siccome
quella che seco trae tutte le celesti benedizioni.
Ave, o
Maria, piena
di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le
donne e
benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa
Maria,
Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra
morte.
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